In perfetto stile trumpiano, così in voga in quella politica priva di idee, proposte e cultura di governo, il Sindaco Ferrari continua a esibirsi in dichiarazioni pubbliche all’insegna della disinformazione, dell’arroganza e di un’ignoranza dei fatti che non può più essere tollerata. Con il solito atteggiamento autoreferenziale, accusa la città di aver ignorato per decenni i suoi problemi, mentre si autocelebra come unico artefice di presunti successi.
In realtà, ciò che dimostra è il fallimento della sua amministrazione, priva di visione e di un reale progetto per Piombino. Se Ferrari facesse memoria dei fatti accaduti in passato, quando sedeva sui banchi della minoranza, avrebbe l’onestà intellettuale di riconoscere che il percorso di bonifica dell’area dei 36 ettari è stato avviato ben prima del suo mandato. Il Comune di Piombino e la Regione Toscana hanno lavorato per anni per affrontare il problema, recuperando risorse dal progetto di messa in sicurezza del SIN e mobilitandone di nuove, tenendo conto che quell’area appartiene al Demanio e quindi allo Stato.
Non solo. È grazie alla Variante Aferpi approvata nel 2017 che si sono poste le basi per la reindustrializzazione del polo siderurgico, oggi in atto con Metinvest, prevedendo impianti lontani dalla città. La stessa Variante ha introdotto una nuova destinazione d’uso per l’area dei 36 ettari, individuandola anche per la logistica e le attività collegate, nell’ottica di facilitare il recupero ambientale e il rilancio produttivo di quel sito. Di tutto questo, Ferrari non ha alcun merito: si limita a raccogliere i frutti di un lavoro pianificato e portato avanti da chi aveva una reale capacità di guardare al futuro. Lui, al contrario, rimane privo di una rotta precisa, incapace di proporre una strategia concreta per il futuro della città.
Ad oggi, nessuno ha ancora detto alla città dove sorgeranno i nuovi impianti di JSW, ma la cosa che deve essere chiara è che dovranno sorgere lontani da Corso Italia e dal tessuto urbano così come avevamo previsto proprio con la c.d. Variante Aferpi.
Ma se tutto ciò non bastasse, ancora più grave è il destino degli impianti ex Rimateria, oggi Rinascenza. Ferrari ha condotto una battaglia distruttiva contro quello che era un patrimonio pubblico strategico per il territorio, riuscendo a smantellarlo. Oggi, con la ricostruzione del polo siderurgico, la realizzazione della SS 398 e l’avvio delle bonifiche, risulta evidente quanto sarebbe stata fondamentale la presenza di un impianto pubblico per la gestione dei rifiuti industriali derivanti dalle operazioni di risanamento ambientale.
Invece, il Sindaco ha portato al fallimento Rimateria, svendendola a soggetti privati e privando Piombino di un’opportunità economica unica. Il risultato? I profitti generati da questo settore – parliamo di centinaia di milioni di euro legati alle bonifiche e alla reindustrializzazione – non entreranno nelle casse comunali, ma finiranno nelle mani di aziende private.
Il danno economico per Piombino è incalcolabile: un’amministrazione capace e lungimirante avrebbe trasformato questa occasione in una risorsa per la città. Ferrari, invece, continua a navigare a vista, senza alcuna strategia per il futuro.
Di tutto questo dovrà prima o poi rispondere ai cittadini di Piombino.

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